sabato 9 ottobre 2010

Dan Dare, un pilota per tutte le stagioni




Se c’è un personaggio che ben rappresenta lo spirito britannico (o almeno come i britannici amano raffigurarsi) quello è Dan Dare.
Viene creato da Frank Hampson nel numero 1 del settimanale Eagle, del 14 aprile 1950. La serie si distingue subito per la ricerca di plausibilità scientifica (all’inizio il consulente scientifico è il famoso scrittore di fantascienza Arthur C. Clarke) e per i disegni di alta qualità (ad opera di Hampson e del suo studio). Le prime missioni dell’eroe sono spesso ambientate nel sistema solare, dove all’epoca si pensava fosse possibile la vita. Infatti, il suo arcinemico è il Mekon, il superintelligente leader dei Treen, una razza di alieni rettiloidi di Venere.



Il Colonnello Daniel McGregor Dare (meglio noto come Dan Dare) pilota della Flotta Spaziale Interplanetaria, è nato nel 1967 (curiosamente, lo stesso anno di un
altro personaggio a fumetti, Rat-Man, creato da Leo Ortolani) e le sue avventure sono ambientate negli anni Novanta del XX secolo. E’ atletico, eroico e ha un forte senso dell’onore, come ogni militare britannico dovrebbe avere.
Fra i personaggi del supporting cast ci sono l’amico Digby, la spalla umoristica tipica di molti personaggi dell’epoca (si pensava che l’eroe dovesse per forza essere serioso), Sir Hubert Guest, capo della Flotta che manda Dan in missione (e a volte si aggrega a lui) e la Professoressa Jocelyn Mabel Peabody, genio scientifico e unico personaggio femminile importante della serie.

Nel 1960 ad Hampson e al suo studio subentrano altri artisti, come Frank Bellamy, Don Harley, Keith Watson e Gerald Palmer. La serie dura fino al 1967 (l’anno di nascita del personaggio) e termina con Dan che smette di fare il pilota per assumere un ruolo dirigenziale nella Flotta.

Nel 1977, però, il personaggio viene riproposto nel primo numero di 2000 AD (del 26 febbraio 1977): si risveglia dopo duecento anni di animazione sospesa, e scopre un mondo ben diverso, a parte il Mekon il cast della serie è totalmente cambiato. Fra gli sceneggiatori ci sono Pat Mills e Steve Moore (il mentore di Alan, ma non suo parente) e fra i disegnatori l’italiano Massimo Belardinelli e Dave Gibbons (pre Watchmen). Muta totalmente anche il look della serie, che deve molto a Guerre Stellari, mentre le missioni spaziali del protagonista ricordano un po’ i viaggi dell’Enterprise di Star Trek. Questo nuovo Dare, influenzato dall’estetica punk e che in seguito acquisisce dei veri superpoteri grazie a un guanto mistico, dura però solo fino al 1979.
Tuttavia nel 1982 la serie viene rilanciata (e dura fino al 1994), ma stavolta il protagonista è il pronipote del Dare originale.

Notevole l’influenza che il personaggio ha avuto sulla cultura inglese: è citato da tantissimi autori, sia di fumetti che in altri media: Sir John Dashwood,il personaggio principale della miniserie scritta da Warren Ellis Ministry of Space, è un Dan Dare più cinico, lo stesso Alan Moore lo omaggia (nel volume della sua Lega dei Gentiluomini Straordinari The Black Dossier, inedito in Italia). Il Capitano John Harkness, che appare nella nuova serie del Dottor Who (iniziata nel 2005) ed è il protagonista dello spinoff Torchwood, è chiaramente ispirato a Dan.



Il volume ProGlo Dare di Grant Morrison e Rian Hughes è una rilettura del personaggio (pubblicata in origine nel Regno Unito nel 1990) secondo i dettami del revisionismo supereroistico anni Ottanta con la premier britannica che ricorda molto Margaret Tatcher, mentre la più recente incarnazione del personaggio, il Dan Dare della miniserie del 2008 della Virgin Comics scritta da Garth Ennis e disegnata da Gary Erskine, deve vedersela con un primo ministro modellato su Tony Blair.


Ironicamente, nel 1997 con la vittoria dei laburisti e la sua nomina a premier Blair era diventato protagonista di una striscia satirica di Peter Brooks pubblicata dal Times e intitolata Dan Blair, Pilot for the Foreseeable Future.
Sembra che ogni generazione debba avere il suo Dare.

Approfondimento di Stefano Priarone


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